La cameretta ideale non esist…

Il mondo dei bimbi è completamente differente rispetto a quello degli adulti, per fortuna loro. per questo è importantissimo creare un ambiente che gli permetta di svilupparsi mentalmente e fisicamente in maniera sana e di scoprire da soli più cose possibili.

Hanno una fantasia vivida, a volte la testa tra le nuvole, ma molto spesso sono decisamente più pratici e focalizzati rispetto agli adulti che li vorrebbero inquadrare.

Per questo arredare una casa o una cameretta per i bimbi è un dovere morale importantissimo per qualsiasi genitore e con piccoli investimenti mirati e tanta pazienza si può creare per i più piccoli un ambiente incredibilmente stimolante, dove loro sono i veri padroni e in cui possono imparare a gestire la vita futura, il rispetto, l’ordine e la creatività.

I mobili per i più piccoli e per i ragazzi sono anche un discreto business, ma non bisogna ridurli a un mero investimento. Dietro c’è il genio di tanti artigiani e aziende capaci di creare veri e propri gioielli di versatilità, a partire da quelle scandinave, anche se il settore immobiliare italiano sa farsi rispettare in questo ambito e anzi negli ultimi anni ha introdotto tantissime novità assolutamente da sperimentare. 

Con questo sito voglio spiegarvi in base alla mia esperienza tante scelte che si possono fare tante soluzioni da adottare e modi per creare così un ambiente adatto per lo sviluppo mentale e la crescita dei bambini e anche per la tranquillità dei genitori.

Box, graticci e soluzioni per sopravvivere al panico!

Con i bambini, specie con quelli molto piccoli, la sicurezza in casa non è mai abbastanza e basta girare un secondo la testa per scoprirli mentre si avventurano in direzioni dove pericolo e oggetti acuminati sono sempre in agguato.

Naturalmente tocca sempre ai genitori predisporre un ambiente tranquillo, tutto quanto nei limiti del possibile e sotto controllo, ma può risultare molto difficile in ogni caso.

Le case spesso sono grandi e sono suddivise in piani che non rendono semplicissimo il lavoro, mentre per gli appartamenti è un po’ più semplice, ma d’altro canto si considera che, se è tutto sullo stesso livello, è facile arrivare direttamente in cucina gattonando.

La situazione può risultare abbastanza complicata. Vediamo quali sono i dispositivi per tenere in sicurezza i bambini nei loro ambienti .

1 Palestrine

Le palestrine sono superfici di gioco piccole, un metro per un metro di solito o poco più, che si utilizzano quando i bambini sono molto piccoli e non sanno ancora gattonare . Nella palestrina ci sono sonaglini cose tattili, colori e archi per appendere oggetti stimolanti.

Meglio non eccedere con la quantità di oggetti disponibili, perché i bambini possono andare in confusione, ma in generale sono il sistema migliore per farli giocare in un punto delimitato e sicuro.

Si mettono in terra, oppure sul letto, e richiedono come sorveglianza. Alcune palestrine sono anche dotate di bordi alzabili per cui i bambini che non ha ancora gattonano possono tranquillamente spostarsi rotolando senza rischi di uscire e restando comunque in vista.

Così se si spaventarono mamma e papà possono direttamente intervenire semplicemente girandosi e facendosi notare. Le palestrine vanno bene fino ai sei-otto mesi, ma quando i bambini cominciano a gattonare è il caso di passare a qualcos’altro.

2 Box

Il box è il luogo usato per i giochi dei bambini fino ai due anni, di solito, anche se verso un anno e mezzo comincia a diventare piuttosto stretto e i piccini si ribellano. Si tratta di una superficie delimitata, rialzata e protetta da reti.

I bambini possono giocare con le loro cose e non ci sono rischi e pericoli. Rimangono fermi lì dentro, imparano a stare seduti un po’ gattonano e fanno cose. Non sono un deposito dove tenerli per tutto il giorno, comunque solo un buono spazio per avere una mezz’ora di pace e non dover fare i conti sempre con le loro ovvie intemperanze.

Infatti i bambini possono diventare molto nervosi, soprattutto quando si rendono conto di essere in uno spazio limitato. Se però lo spazio è ben costruito, sicuro e colorato tutto questo li confonderà quanto basta per lasciarvi qualche minuto di riposo.

I box migliori sono quelli pieghevoli perché non c’è bisogno di tenerli montati fissi ma si possono aprire solo quando occorrono e da chiusi occupano quanto un’ombrelliera 30 x 30.

Di solito e si possono tenere tranquillamente accanto a un armadio o persino sotto il letto.

3 Graticci e retine

Quando i bambini cominciano a camminare e gattonare e muoversi, purtroppo la situazione precipita rapidamente, diventano molto furbi e al tempo stesso hanno la tendenza andare in direzioni assolutamente proibite e per questo quando i bambini cominciano a volersi muovere parecchio ed esplorare non vanno limitati con semplici ordini, che loro ignoreranno anche per caparbietà e per far vedere chi comanda.

Ovviamente non loro, ma non lo sanno ancora.

Le soluzioni come reti e separé sono sempre da tenere in considerazione. Si usano per creare sazi sicuri, ma anche per tenere chiuse stanze in cui loro non possono entrare, ma che devono restare aperte.

L’impiego dei graticci è un classico per limitare gli accessi alle scale, gli sgabuzzini e altri anditi simili, oppure della cucina o del salotto è un vero salvavita. Insomma, le retine devono essere messe spesso in grande numero per delimitare lo spazio accessibile ai più piccoli.

Le retine di solito sono facili da montare e hanno delle pinze per ancorarle alle pareti e alle imboccature delle porte. Il lavoro risulta un po’ più complicato se la casa dove deve essere fissata la rete ha gli accessi alle scale senza la porta, come per esempio la mia.

Nel mio caso, infatti, le scale non hanno stipiti. Per questo per fare il passaggio ho dovuto utilizzare un altro tipo di soluzione, cioè invece che usare le pinze ho dovuto usare di vitoni per cui vengono fissati due o tre passanti al muro che sottendono la rete, come questi.

In questo caso dovete stare molto attenti a quello che che comprate, perché i bambini sembrano deboli perché sono piccolini, ma se arrivano di corsa contro un cancello non tanto ben fissato lo buttano giù.

Ovviamente le viti che servono devono essere larghe e robuste con le basi di appoggio belle grandi, ma sono progettate per resistere.

Fate un rapido calcolo e considerato che di solito i bambini non si getteranno in maniera violenta contro l’ostacolo ma riusciranno semplicemente a smuoverlo. Se i vitoni alla base di appoggio sono molto grandi, difficilmente questi lasceranno macchie, ma anche nel caso in cui lascino un alone sulla parete basta una spugnetta e un po’ di pazienza per rimuoverla.

Riverniciare un pezzo di muro è una spesa molto ridotta, come potete vedere qua come si fa, mentre dover portare un figliolo all’ospedale perché ha fatto tre rampe di scale di testa può risultare un po’ più complicato da gestire.

Umidificare per preservare le mucose

Con i condizionatori d’aria e le pompe di calore il clima in casa, in particolare per i bambini, può non essere l’ideale, perché l’umidità tende a discostarsi notevolmente dai livelli ottimali per la loro salute.

Questi sono rappresentati da circa il 40-60% per la saturazione di umidità, mentre la temperatura dovrebbe essere compresa tra valori di 18-22 °C, anche se in estate la soglia si sposta di parecchio. Sono parametri che nella percezione che abbiano sono correlati e vanno mantenuti come tendenza. Per questo può essere utile aggiungere un regolatore dell’umidità.

Questo è in particolare molto importante quando i bambini sono molto piccoli per preservare le loro mucose e impedire così in futuro che abbiano problemi come asma allergie o altro.

Se, infatti, le vie respiratorie sono troppo secche saranno sempre irritate e molto più sensibili ad eventuali allergeni, che in particolare nei primi mesi di vita possono risultare molto incisivi.

Gli umidificatori a ultrasuoni sono la soluzione migliore attualmente in commercio, perché si trovano in tanti modelli, molti dei quali funzionano direttamente a batteria e non richiedono quindi corrente elettrica. Sono completamente innocui, perché vanno a freddo e richiedono piccole quantità di acqua. Si tratta di vasetti in cui si versa l’acqua magari con profumi o aromi, ma sarebbe meglio quella depurata e non del rubinetto, per via del cloro.

Ma nel caso dei bambini bisogna assolutamente evitare di aggiungere contaminanti l’atmosfera. Quindi per loro soltanto quella distillata, anche perché anche quella del rubinetto contiene cloro e altre sostanze indesiderabili per la loro salute.

L’acqua viene vaporizzata tramite una lamella oscillante ad alta frequenza, ultrasuoni ma che non danno fastidio a cani gatti e neonati. I meccanismi fanno evaporare una certa quantità di umidità che rimane sospensione dell’aria.

Hanno il vantaggio rispetto a qualsiasi altro modello di funzionare con acqua fredda. Quindi anche se dovessero ribaltarsi al massimo possono bagnare un po’ un mobile e visto che si tratta di oggetti molto piccoli la quantità di acqua è decisamente trascurabile e non saranno mai un problema.

Umidificatori tradizionali

Se usate dei termosifoni obsoleti a dir poco, questi umidificatori sono oggetti che si attaccano con dei gancetti ai loro blocchi in ghisa o alluminio e danno lentamente evaporare l’acqua al loro interno.

Sono realizzati in ceramica, anche se si trovano in commercio nei negozi di grandi occasioni cinesi modelli particolarmente economici in resina o silicone che sinceramente sconsiglio.

L’acqua al loro interno non raggiunge mai una temperatura alta e si possono considerare sicuri, ma non mi fiderei troppo dei modelli ultra low cost, che magari sono fatti con materiali che non hanno passato le verifiche e sono arrivati sottobanco.

Questi umidificatori hanno lo svantaggio principale che un bambino curioso può riuscire tranquillamente a sbloccarli dalla loro posizione a romperli in terra e visto che sono di ceramica ci potrebbero essere schegge da cercare per settimane.

Umidificatori elettrici a caldo

Poco adatti alla vita dei bambini, questi modificatori fanno evaporare dell’acqua riscaldandola con una piccola resistenza. La temperatura che si raggiunge è sempre bassa e sicura, non sono pericolosi ma comunque possono spaventare i bimbi piccoli se dovessero metterci le manine e farli cadere.

Funzionano nella maggior parte dei casi con un’alimentazione fissa, un trasformatore in bassa tensione oppure anche se ci sono modelli non molto adatti per i bambini più piccoli che vanno con la corrente di rete.

Questi si possono utilizzare fintanto che i bambini non sono liberi di muoversi, ma nel momento in cui cominciano a fare i primi passi e escono dal box è meglio sostituire questo tipo di umidificatore con qualcosa di più adatto.

Quando si usano gli umidificatori?

Nella maggior parte dei casi gli umidificatori si utilizzano quando l’aria è secca in maniera artificiale e un po’ meno quando la secchezza è naturale, ma possono fare comodo.

In estate possono essere utili se c’è un condizionatore o qualcosa di simile, in inverno se c’è il riscaldamento, in particolare i termosifoni che tendono a drenare tutta l’umidità presente nell’aria.

Gli umidificatori possono essere tenuti attivi sempre e di solito quelli più carini hanno un sensore che stabilisce quando si devono attivare in base all’umidità presente nell’aria, oppure almeno un timer per avere cicli di umidificazione brevi ma continui, importanti se i bambini non vengono sorvegliati strettamente durante la notte.

Come migliorare il clima in cameretta

Partiamo da un principio importante: i bambini sono molto più animaleschi degli adulti e hanno risposte a caldo freddo e altri stimoli ben differenti rispetto a quelle che ci si potrebbe immaginare. Soprattutto è importante considerare il fatto che i più piccoli temono enormemente il caldo. Bisogna quindi sempre mantenere un ambiente che sia tiepido.

Naturalmente il tepore deve essere adatto al relax ma non soffocante, perché loro non sono in grado di smaltire gli eccessi di temperatura come facciamo noi. Anzi rischiano veramente di sentirsi male e addirittura in casi gravi di morire se la stanza dovesse essere un vero e proprio forno troppo umido o troppo secco.

Questo vale in estate e in inverno, per via del fatto che il riscaldamento spesso disidratata considerevolmente l’aria. Con la bella stagione, invece, c’è il condizionatore e il fatto che perché la luce solare, soprattutto se batte direttamente sul pavimento con le piastrelle di resina e di altri materiali simili, ha parecchi effetti secondari sulla temperatura.

Bisogna notare come gli effetti sul il cotto e il legno siano un pochino più tollerabili, sebbene presenti. L’impatto della luce genera, a causa di una conversione energetica dei raggi ultravioletti, sbalzi di temperatura che possono farsi sentire molto se ci sono bambini piccoli, noti come effetto serra. Vediamo come risolvere il problema.

Vetri doppi o tripli

Anche se i bonus sono agli sgoccioli è comunque da considerarsi un buon investimento. Scegliere di installare i vetri doppi o tripli nelle camerette offre molti vantaggi. Questo perché da un lato sono molto più resistenti del vetro singolo, quindi è più difficile che si rompano per un oggetto lanciato, anche se naturalmente non sono indistruttibili e vale la regola che meno si cerca di spaccarli e più rimangono integri.

Il vantaggio si ha soprattutto perché riescono a ridurre enormemente lo scambio termico tra dentro e fuori. In pratica quando si surriscalda la superficie esterna del vetro le camere riempite con un gas inerte impediscono la trasmissione attraverso le intercapedini.

In questo modo la faccia interna ha una temperatura differente e allineata con gli effetti degli HVAC installati. In estate sarà fresca mentre in inverno quando c’è il riscaldamento è acceso in casa ed è freddo fuori vale il contrario.

Inoltre questi vetri se sono riempiti di gas tecnico tagliano considerevolmente gli ultravioletti impedendo il loro accesso alla cameretta. A livello di visibilità non cambia praticamente nulla, ma per un bambino che ha bisogno di essere protetto possono fare la differenza.

Purtroppo i vetri doppi tripli hanno un costo maggiore rispetto a quelli singoli. Tuttavia considerato che si tratta di un investimento che va avanti per molti anni e fa vedere i suoi effetti in bolletta sempre rimane molto interessante .

Intelaiatura

Anche il telaio delle finestre è importante. Qui l’excursus è breve, perché i materiali sono tre: alluminio, pvc e legno.

Il vantaggio è che combinandoli si possono ottenere molti gradi di differenza fra dentro e fuori e al tempo stesso si può avere per esempio l’interno della cameretta con legno a vista, che è molto carino. L’alluminio che ormai di default è il materiale migliore per l’intelaiatura, ma può essere piuttosto pericoloso per i bambini che aprono e chiudono le finestre, almeno finché non hanno imparato a gestirle.

Per questo vi consiglio sempre di verificare che le chiusure siano a doppio o triplo livello di sicurezza. Si tratta di un sistema molto semplice che impedisce ai bambini di riuscire a sbloccarle e aprirle o chiuderle senza l’aiuto di un adulto.

In pratica è una maniglia che richiede una manovra un po’ più articolata e che si impara facilmente con gli anni, man mano che i bambini diventano capaci di capire che cosa è pericoloso e che cosa no.

Tendaggi

Attualmente in commercio si trovano tantissime tende termiche. Si tratta a prima vista di tende perfettamente normali. Non hanno nessuna differenza di spessore o di design rispetto a quelle tradizionali in cotone.

Sono però realizzate in materiali sintetici che offrono un eccezionale livello di taglio dei raggi ultravioletti impedendo l’effetto serra nella cameretta .In pratica quando la luce le raggiunge quella che filtra all’interno attenuata dicono

Naturalmente, come con qualsiasi tipo di tenda, la luce è attenuata. Ma quella che passa non ha la componente ultravioletta e in molte tipologie ha una bassa componente infrarossa residua.

In pratica la voce del sole scalda di meno. Questo naturalmente è un vantaggio in estate, mentre in inverno quando si sceglie di utilizzare il nostro astro per migliorare la temperatura in cameretta basta tenerle aperte.

Sono tende completamente sicure efficienti facili da lavare e con tanti disegni carini , Esistono anche versioni che riducono la trasmissione dei suoni.

Tende e infissi

L’investimento in tende e infissi combinato è la soluzione migliore per contrastare passivamente gli sbalzi di temperatura tra estate inverno o quando si passa da giorno a notte a seconda della stagione.

Sono ottimi soprattutto perché permettono di rendere meno rumorosa la stanza all’interno, cioè impediscono il passaggio dei suoni provenienti da fuori, ad esempio il traffico o il chiasso del vicinato e di ridurre il riverbero interno.

Questo, in particolare, in una cameretta grande e non molto arredata può essere importante, perché averlo basso aiuta a conciliare il sonno e visto che le orecchie dei bambini sono sensibili a frequenze molto diverse rispetto a quelle degli adulti, può essere importante.

I pannolini e come riutilizzarli

Magari sarà per l’abitudine, magari per la fortuna di abitare in una zona di campagna a una decina di chilometri circa in linea d’aria da un centro manifatturiero importante, per fortuna non molto inquinante, perché si tratta di assemblaggio, negli anni abbiamo sviluppato una coscienza differente.

Ora che siamo alle prese con i bambini in culla e poco più in casa e siamo sempre più orientati verso scelte sostenibili oggi parliamo di pannolini.

Ovviamente non di quali scegliere o delle migliori marche, ma di come trasformarli per creare un ambiente migliore.

I pannolini compostabili e come usarli

Ci siamo fatti conti in tasca e abbiamo visto che alla fine i pannolini del supermercato sono decisamente più economici rispetto a quelli compostabili, ma visto che non abbiamo vizi di nessun tipo, oppure spese fisse come cene al ristorante e abbonamenti a canali di streaming vari, per noi è stato più che naturale decidere di puntare molto sull’impiego dei pannolini compostabili.

La risposta è che dopo un po’ di ragionamento, un po’ come facciamo con gli avanzi di cucina, abbiamo optato per il loro impiego diretto come concime agricolo in accordo con gli altri condomini perché stiamo in un casale con altre famiglie e appartamenti comodi e piacevoli.

Abbiamo deciso di fare il vialetto di ingresso, che è parecchio lungo, piantando alberi non da frutto un po’ alla volta usando come base i pannolini compostabili pieni di cacca e di pipì e tutti gli avanzi dei bimbi.

Insomma, un’idea carina per creare una specie di boschetto che loro vedranno crescere e gravare di meno a livello energetico sulle spese pubbliche. Ovviamente non tutti potranno fare come noi, soprattutto chi vive in un appartamento in città, ma comunque compostare i pannolini è una buona soluzione.

Come si compostano i pannolini?

Allora innanzitutto il problema di base non è il compostaggio del pannolino che è un procedimento pulito e inodore quanto il loro stoccaggio. Attualmente gran parte dei sacchetti che ci sono a disposizione sono biodegradabili, soprattutto quelli del supermercato e riescono più o meno a sostenere tre quattro giorni di pannolino pieno di pipì senza rompersi.

Noi seppelliamo direttamente sacco e pannolino biodegradabile ben chiusi in una fossetta con un fondo di argilla espansa di riciclo, ma magari avere una compostatrice può essere più utile.

Si tratta di accessori, di solito in plastica o in cemento, che si mettono in cortile in cui depositare i rifiuti organici che provvedono a far tutto il ciclo che li fa passare a terriccio.

Alla fine riassunto è questo: si cerca di dare indietro alla terra un po’ di quello che viene preso con la trasformazione.

Se più persone facessero come noi, cioè comprassero i pannolini biodegradabili, molto probabilmente questi calerebbero di prezzo quanto basta per non farli più diventare una scelta opzionale ma praticamente obbligata.

Lo so è un piccolo sacrificio, un aperitivo in meno, ma ci tengo particolarmente perché far crescere i bambini in un mondo pulito significa anche cercare di migliorare il mondo, creando in essi coscienza sin dalla più tenera età.

Dove tenerli nel frattempo?

I 4 migliori mangiapannolini

DiaperChamp Classic Regular

Una soluzione molto semplice che non richiede l’impiego di ricariche. Quindi è sostanzialmente autonoma. Ha un coperchio antiodore sigillato e a meno di non lasciare i pannolini pieni a fermentare si può considerare tranquillamente sicuro da tenere in casa, anche in bagno.

Inoltre è completamente in materiale plastico sicuro, non contaminante e compatibile con la salute dei bambini, facilissimo da pulire con un panno, anche nel caso di sversamenti, cosa che nessuno si augura mai che succeda. Basta metterci dentro un sacchetto per rifiuti compostabile per risolvere il problema dello smaltimento con i pannolini, compostabili a loro volta.

Tommee Tippee

Questo mangia-pannolini ha un meccanismo rapido e semplice per gestire il carico. Con l’impiego di un caricatore a pellicola multistrato Green Film blocca qualsiasi fuoriuscita e rende sicuro lo smaltimento dei pannolini.

Una volta finiti all’interno e chiuso il coperchio non ci saranno odori o problemi di alcun genere. Terminate le ricariche è sufficiente prendere quelle nuove è completamente.

Realizzato in materiale plastico al 98% riciclato e anche i dischi di ricarica sono a loro volta riciclabili, ma non compostabili. Quindi pannolino e sacchetto saranno gettati nell’umido mentre il caricatore della plastica.

Per ricominciare da capo una volta terminati i sacchetti si possono comprare delle ricariche e contiene fino a 28 disastri senza lasciare uscire i liquidi o odori sgradevoli.

Chicco Mangiapannolini

Questo pratico cestino per pannolini, con una comoda maniglia, funziona senza ricariche perché può essere utilizzato con normalissimi sacchetti compostabili.

Con tre movimenti e una mano sola si può estrarre il sacchetto pieno e il cestino si ricarica in maniera molto facile senza far emettere odori o problemi contiene fino a 25 pannolini e è completamente sigillato con un sistema che impedisce l’emissione di odori dalla parte verticale grazie alla chiusura a cupola collegata alla maniglia di trasporto.

Chicco Cestino per Pannolini

Pratico e di design è un mangia pannolini pensato per essere usato con una mano sola grazie alla leva a maniglia. Si può aprire e chiudere rapidamente, non ha bisogno di ricariche con sacchi speciali, ma funziona con quelli compostabili e compatibili.

Inoltre la sua struttura robusta è a prova di urto, soprattutto quando c’è da fare i conti con i piccini molto agitati e non si sa mai dove mettere i piedi.

Si può tranquillamente tenere in bagno e si smonta con un semplice click senza emissione di cattivo odori. Riesce a contenere fino a 30 pannolini in base alle loro dimensioni.

Con che stile decorare le camerette?

Non so, cercherò di descrivervi con una sensazione esperienziale qual è il mio pensiero nei confronti delle camerette monocromatiche, rosa oppure azzurro. Sarà successo anche a voi nell’arco della vostra vita. Magari mentre andavate sui rollerblade o in bicicletta a fare gli sportivi di cascare di faccia e battere gli zigomi durissimi sull’asfalto.

Tutto va nel nero e poi lentamente recuperate il controllo, con una eco forte nelle orecchie e i colori che virano improvvisamente mentre non riuscite a tenere focalizzato lo sguardo, un po’ come se tutto stesse scivolando via.

Quella è la sensazione che i bambini hanno e quello rende cameretta che sono un delirio monocromatico in una versione di confetto sotto steroidi. Io personalmente non ci dormirei e da piccolo non avrei voluto assolutamente ritrovarmi in uno di quegli spazi soffocanti, che a volte erano le camerette degli altri bambini del quartiere.

Per fortuna un po’ di buon senso e di sale in zucca è rimasto in giro e quindi c’è chi sa ascoltare. Diamo un’occhiata quindi a quali sono gli stili migliori per tinteggiare una cameretta per maschietti e femminucce.

1 Due livelli

È una delle tecniche più semplici e più veloci. Consiste nel dividere la cameretta in due livelli, con la parte in basso di un colore e quella in alto, approssimativamente dopo 2-2,5 m di un altro. È un trucchetto molto semplice, in realtà ma che funziona.

Se si mette un colore più carico in basso, possibilmente evitando rosa confetto e azzurro fiocco, aggiungendone uno molto più leggero in alto, magari anche semplicemente bianco o una tinta diluita con lo stacco netto, la sensazione che si avrà è quello di una stanza molto più grande e aperta in maniera piacevole.

Per i bambini in particolare questo risulterà molto stimolante, perché loro hanno una percezione differente delle distanze e quindi percepiranno la loro cameretta come grandissima con questo trucchetto, molto aperta in alto.

Se vi interessa l’azzurro come soffitto è un’ottima scelta, se si tratti di bambini che di bambine, magari con un po’ di nuvolette tenui fatte a spugna.

2 Sfumatura

È sostanzialmente una variante complessa del tema che abbiamo appena visto, in cui non si passa con uno stacco netto, ma si sfuma magari con delle spugnature o dei temi un pochino più complessi, anche fatti con degli stencil. Basta che siano piacevoli come tema.

Con questo stile la parte alta della stanza sembra scomporsi in un colore gradevole e rilassante. Si adatta abbastanza bene alle camerette con i mobili relativamente bassi, mentre se ci sono armadi alti non è il caso di usare questa colorazione.

Infatti gran parte dell’effetto sfumatura finirebbe per diventare soltanto una fonte di confusione.

3 Stencil

Si tratta di una soluzione facile e che si può fare tranquillamente anche in bricolage. Gli stencil, che si possano scaricare e stampare su cartoncino, plastica o su quello che preferite vi permettono di creare decorazioni in tanti stili.

Ricordatevi però una stanza in cui tutte le pareti siano saturate di immaginette stencil sembra venuta fuori da un manicomio e l’unico effetto che otterrete è quello di fare innervosire i bambini. La soluzione migliore è quella di usare spot, magari con stencil molto differenti tra loro per allargare certi spazi che a causa del mobilio risulterebbero troppo stretti.

Si tratta di un giochino molto semplice, perché in sostanza immaginandosi l’area da allargare come un cerchio, sui bordi avremo stencil molto fitti e man mano che si va verso il centro questi dovranno dilatarsi.

Funziona con stencil più o meno larghi una spanna e aree di almeno un metro un metro e mezzo di diametro ideale. Può essere anche molto interessante giocare in prospettiva aggiungendo gli stencil solo sugli angoli della camera per sembrava far sembrare che una stanza provenga dallo spazi.

4 Decorazioni fluorescenti

Non necessariamente una buona idea, ma comunque molto piacevole, si possono prendere adesivi fluorescenti a stelle e creare così un cielo che quando si spegne la luce per fare la nanna fornisce per un po’ di tempo un supporto da vedere.

Soprattutto per i bambini piccoli questo può essere utile, perché per loro uno spazio buio e omogeneo è fonte di inquietudine e paura.

Decorare con la pistola a caldo

È uno strumento molto semplice, in cui si infilano barrette di silicone che fondono rapidamente e che solidificandosi si comportano come una specie di colla. Si tratta di un accessorio elettrico, che funziona per la corrente di rete, ma si trovano anche a batteria.

In questo strumento si infilano barrette traslucide che a contatto con una resistenza che le scalda si fondono e diventano una colla, non troppo tenace ma utilissima per riparazioni dell’ultimo momento, decorazioni e per sviluppare idee in 5 minuti.

Le pistole a caldo costano pochissimo e vanno da quelle minuscole con le barrette da 4 mm fino a quelle molto grandi e più professionale, per modo di dire, che ti servirebbero tanto in casa.

Almeno quella tascabile non dovrebbe mancare nei cassetti, anche per nascondere i danni fatti dai bambini usando fiocchetti e decorazioni, oppure per diventare creativi insieme, attaccare poster e fissare teli.

Come funziona la pistola a caldo?

La pistola a caldo si chiama così perché ricorda vagamente una pistola, con tanto di grilletto. Premendolo e fa scorrere una barretta di silicone termolabile, che si ammorbidisce fino a diventare colloso e molto appiccicoso.

Bisogna prestare molta attenzione a non bruciarsi le dita evitando e toccare l’ugello, che anche se viene protetto con gomma speciale resta comunque il punto critico dello strumento.

La colla a caldo aderisce soltanto in superficie e questo è legato al fatto che la fusione è debole, ma molto efficace. Il grilletto serve per far scorrere la barretta di silicone, che si inserisce attraverso un foro e con un singolo stick si possono incollare molte decorazioni, per esempio per fare oggetti e regali per Natale, stupire o aiutare i bambini e quant’altro.

Impugnatura

L’impugnatura è comoda ed ergonomica e serve una mano sola, per cui con uno strumento in metallo si può agevolare l’operazione di incollaggio. È fatta a pistola, quindi la colla può essere fatta arrivare proprio dove serve.

Come si incolla con la pistola a caldo

La colla che si ottiene la pistola è vischiosa e appiccicosa, anche se tende a risultare un po’ spessa e fare filamenti che possono essere comunque tagliati in seguito con un paio di forbici, anche con la punta arrotondata.

È uno strumento adatto per l’uso da parte degli adulti, ma anche i bambini sotto supervisione possono divertirsi. L’importante è che non tocchino le parti roventi, altrimenti altrimenti rischiano di bruciarsi le dita.

Con questo tipo di strumento si possono incollare oggetti poco pesanti come decorazioni plastiche di carta, ottenendo risultati molto simpatici. Si aspetta qualche minuto dopo aver attaccato la pistola, il tempo varia in base alla potenza. Quella industriale si scalda immediatamente, mentre quelle ultraeconomiche possono richiedere anche un paio di minuti di attesa. Questi vi danno tutto il tempo per organizzare le idee.

La colla viene fatta aderire sulla superficie possibilmente ruvida. Va benissimo per esempio il feltro, la stoffa, la carta e il legno, ma si possono ottenere comunque risultati buoni anche su plastica e laminato prestando appeso un’attenzione al fatto che la temperatura è abbastanza alta da rovinarla se si tratta di fogli e simili.

Poi si prende il pezzo da incollare e si fa aderire senza premere troppo. Quindi ci sarà un po’ di spessore per cui un lavoro di precisione potrebbe non essere possibile sempre, ma vale la pena provare, se non altro per migliorare la tecnica.

Stick di silicone

Il silicone era un materiale sintetico basato su silicio e ossigeno e idrogeno, organizzato in maniera molto simile alla materia organica con la caratteristica di essere impermeabile e in grado di aderire facilmente su molte superfici.

Le barrette per uso domestico sono preformattate e sono lunghe da 5 cm circa fino a 10/15, con diversi diametri. Ogni pistola ha il suo tipo di barretta che è standard, quindi prima di acquistarla conviene sempre misurare il foro per evitare di prendere pezzi troppo grandi che non passerebbero o troppo piccoli che non dovrebbero trascinati.

Per far scorrere la barretta c’è da fare un po’ di forza sul grilletto, ma non bisogna mai esagerare. Altrimenti si rischia di romperlo perché la pistola non è un oggetto particolarmente robusto.

Le confezioni contengono molte barrette e queste possono essere usate per parecchio tempo dopo qualche apertura, lasciandole tranquillamente nella pistola. Non è facilissimo estrarle quando sono finite o se vanno cambiate, ma mettendone una nuova nuova si può continuare l’utilizzo anche ciclo continuo.

Le pistole di alta qualità hanno la resistenza molto potente e il grilletto attiva lo scorrimento ma non il riscaldamento. Quindi la pistola di solito lavora solo su richiesta, mentre quelle di bassa potenza hanno ciclo continuo e fanno il filamento senza pause.

Come si cambiano gli stick

La regola vuole che gli stick non vadano cambiati ma semplicemente avvicendati aggiungendone uno nuovo quando c’è abbastanza spazio per fissarlo in maniera corretta dentro il foro.

D di solito si preferisce far scorrere il più possibile la barretta e se ne mette una nuova tenendola premuta per un po’ per farla entrare nel tirante e per consentire un buon scorrimento.

Bisogna notare che il silicone a causa dell’ossidazione superficiale può ingiallire si presenta infatti di norma di un colore latteo o bianchiccio, che una volta fuso diventa quasi trasparente.

Meglio non lasciarlo a vista, comunque, perché il risultato estetico non è dei migliori. Se le barrette dovessero essere ingiallite ma non crepate il silicone si può tranquillamente continuare a utilizzare, mentre se ci sono presenti rotture vuol dire che il prodotto è ormai da buttare.

Come si smaltisce il silicone?

Il silicone non va assolutamente messo nella plastica e la sua composizione chimica è completamente differente rispetto al PVC e altri materiali di cui parleremo magari in altri articoli dedicati. Per smaltirlo bisogna metterlo se possibile in rifiuti dedicati, altrimenti va messo nel RUR, il Rifiuto Urbano Residuo.

La maggior parte dei prodotti sono atossici alla temperatura di fusione, ma è comunque sconsigliato cercare di mordicchiarlo con i denti o fare altri gesti poco consoni.

Non si cade più dal seggiolone!

Per i bambini avere una postazione di osservazione sicura dove restare a guardare mamma e papà a tavola, oppure in salotto è importantissimo, perché soprattutto durante le fasi del primo distacco fisico, cioè quando cominciano a trascorrere più tempo da soli nel lettino, senza bisogno costantemente di sentire il battito cardiaco della loro mamma i bambini piccoli sviluppano il contatto sonoro acustico e quello visivo. Cioè cominciano a convivere in una maniera un po’ più indipendente.

Ci sono tanti modelli di seggiolone, da quelli ultra economici in plastica fino alle versioni elegantissime di design. Diamo un’occhiata a quali sono i criteri per sceglierli e soprattutto le soluzioni più adatte per chi fa una vita abbastanza attiva.

Legno o metallo

La struttura portante del seggiolone, scartando quelli assolutamente scadenti da evitare a prescindere, viene fatto in legno oppure in tubolare metallico. Senza andare troppo nel dettaglio il materiale naturale oltre a essere molto gradevole è robusto.

Si tratta infatti di multistrato laccato che resiste agli urti, agli incidenti e alle torsioni, mentre quello in metallo, di solito è latta piuttosto sottile e con il pessimo difetto di piegarsi nel momento meno opportuno, non è un gran che.

Può bastare un movimento scomposto in casa o un piccolo incidente per buttare via tutto quanto, cosa che con quelli in legno non succede, visto e considerato che sono anche più facili da riparare.

Inoltre, quelli in metallo tendono ad essere un po’ più spartani e complicati da gestire rispetto a quelli in legno, che di solito sono fissi o con chiusura a forbice. Ci sono però, ovviamente modelli splendidi, adatti soprattutto per chi ha poco spazio da usare.

Dotazioni

Il seggiolone deve avere una serie di dotazioni adattabili e questo è importante per poterlo utilizzare per un periodo di tempo molto lungo. Non si tratta infatti di un accessorio usa e getta, ma di una seduta che può crescere e portare i bambini avanti nel tempo fino a quando non è poi giunto il momento di sedersi sulle seggiole normali. magari con un paio di cuscini. Questo anche se questa fase può essere tranquillamente evitata al giorno d’oggi.

Quando si compra un seggiolone quindi bisogna verificare sempre che abbia a disposizione una serie di accessori che siano importanti per il suo impiego, cioè la cullina reclinabile in due o tre posizioni per poter far dormire i bambini se si dovessero addormentare sul seggiolone.

Semisdraiata per tenerli buoni e seduto per mangiare e per partecipare alla cena coi grandi. La cullina di solito viene poi sostituita con una seduta che può essere scalata e regolata scendendo sempre più in basso e alzando lo schienale, così da diventare poi una vera e propria sedia.

Seggiolone versus mini mobili

Il seggiolone va bene fino ad un’età di 4-5 anni al massimo e siamo già in una zona limite, anche se ci sono modelli che si trasformano in sedia regolabile e quindi possono andare avanti persino fino alla preadolescenza.

In alcuni casi, però, il desiderio dei bambini di avere più libertà di movimento e indipendenza li porta a richiedere il passaggio a una versione in miniatura, non giocattolo ma in miniatura, dei mobili per gli adulti.

Sedie impagliate, per esempio, tavolinetti bassi e altro. Di solito è una fase, ma spesso è un elemento determinante se si desidera garantire loro un po’ di sviluppo e di indipendenza in più. Da un lato perché possono mangiare in uno spazio differente rispetto ai genitori e e gestire da soli la tavola entro ovviamente certi limiti, imparando come ci si comporta e poi tornare al desco comune. Di solito è meglio alternare mobili normali e mini mobili, usando questi per esempio soltanto nel weekend oppure se per i pasti ci sono soltanto i bambini a tavola.

Il lettino next to me

Nei primi mesi è fondamentale e nei primi anni rimane comunque molto importante. Il lettino è un accessorio fondamentale che non deve mancare assolutamente mai nell’arredo per i piccoli. Nei primi anni di vita si utilizzano i next to me cioè lettini regolabili in altezza con la spondina abbassabile, per avere continuità tra il letto della mamma e quello del neonato, così da un lato si ha indipendenza dall’altro il contatto diretto. Poi dopo si scelgono i lettini in miniatura e dopo si passa ai letti a misura.

Come si sceglie un next to me

Questo lettino è formativo e molto importante. Deve essere scelto con la massima attenzione. Gli elementi da prendere in considerazione sono parecchi, ma possono essere riassunti nella presenza di alcune feartures.

Spondine reclinabili

Questo elemento è fondamentale per creare continuità e soprattutto nei primi mesi consente alla mamma di sporgersi direttamente per avvicinarsi durante la nanna verso il piccino e far sentire la sua presenza fisica.

Inclinabilità

Il lettino deve poter essere inclinabile. Non è un parametro necessario per molto tempo, ma all’inizio soprattutto con i prematuri per evitare il reflussi e problemi allo stomaco la testa ritrovarsi sensibilmente più in alto rispetto al resto del corpo e non tramite un cuscino.

Sicurezza della struttura

Il lettino next to me deve essere sicuro al 100%. Le vecchie versioni avevano la parte notte sostenuta da quattro montanti e un anello fissato tipo box, ma non è una buona soluzione, soprattutto per i bambini che cominciano a muoversi e esplorare.

L’ideale è avere due soli montanti che si trovano sui lati corti e l’anello reclinabile con una levetta che sia pratica per sbloccare a mano il lettino.

Per i bimbi più grandi invece è completamente differente. La spondina deve essere asportabile e il letto progressivamente deve passare da una gabbietta a uno spazio aperto, anche se una sicurezza è sempre consigliata.

Di solito il lettino è adatto per bambini sopra i tre quattro anni, che sono già stati abituati a stare da soli in cameretta e che dormono con le coperte rimboccate.

Materiali

Il next to me è sempre preferibile in metallo, perché è più semplice. I modelli in legno spesso a causa delle difficoltà nel materiale hanno meno funzioni e a volte risultano meno capaci di seguire la crescita.

Il lettino più grande, invece, può essere sia in legno che in metallo, con il materiale naturale da preferirsi, perché è più caldo e meno stressante dal punto di vista delle risonanze dei tubi, a cui i bambini piccoli sono molto sensibili.

Infatti con quelli in metallo spesso capitano vibrazioni che possono agitare e inquietare i bambini, se per esempio in casa ci sono tubature problematiche, pavimenti sconnessi, animali liberi di girare per le stanze o simili.

Io vi consiglio questo, perchè è quello che abbiamo preso per casa, comodo, leggero e maneggevole, si può inclinare e per ora sta facendo buona figura.

Anche questo è buono, stessa fascia di costo, stesse performance.

E se poi volete un po’ di sicurezza in più, per fare in modo che il sonno sia bello profondo, per i miei cuccioli ho iniziato a caricare su un mio canale loop di rumore bianco, suoni di phon, ventilatori, torrenti e onde del mare che conciliano il sonno in modo naturale (anche se per gli adulti sono solo rumoracci fastidiosi, a volte)!

Poi, magari, con un sacco nanna si può risparmiare tempo e fatica!

Come si sceglie un ombreggiante per bimbi per la macchina

I bimbi in macchina, almeno nei primi anni hanno sempre bisogno di protezione, perché la luce solare intensa è molto fastidiosa e loro hanno pochissimo controllo, anche perché sono seduti sulle poltroncine con le cinture di sicurezza e messe a punto.

Fare ombra è importante, anche per ridurre problemi agli occhi, nervosismo e abbassare la temperatura. Cerchiamo di capire insieme quali sono le soluzioni migliori per le tendine.

1 Autoadesivi

In alcuni casi si utilizzano autoadesivi. Si tratta di sticker semipermanenti con disegni a tema che devono essere fatti aderire al vetro dell’auto. Il grande vantaggio rispetto a qualsiasi altra soluzione è che una volta installati resteranno perfettamente in posizione per moltissimo tempo, mantenendo la luce sotto controllo e senza rischio di caduta libera. Infatti non servono agganci.

Per applicarli si utilizza un’apposita spatola e bisogna stare attenti ad evitare che si formino bolle durante la lavorazione. È la soluzione adatta per chi sa di dover fare i conti con molti bimbi nel tempo, oppure non ha particolarmente voglia di mettersi a cambiare continuamente posizione alle tendine.

Resta però una delle soluzioni più complicate da rimuovere dal punto di vista pratico, perché per rimuoverla serve tantissimo tempo e restano sempre residui molto fastidiosi sul vetro che richiedono l’utilizzo di un solvente. Non sempre una buona soluzione, soprattutto quando la macchina non può essere lasciata ad arieggiare per molto tempo.

Rispetto alle soluzioni di alto tipo sono comunque quelli più economici

2 Pannellini con ventosa

Le soluzioni a ventosa sono le più pratiche in assoluto, perché possono essere messe e tolte semplicemente tirando la ventosa in silicone. Ci sono modelli che consentono un collegamento più semplice, altri invece che permettono tramite snodi di ombreggiare in maniera più complessa.

Il grande vantaggio di queste soluzioni risiede nel fatto che si possono togliere in un secondo e di solito non lasciano segni, anche se ci sarà probabilmente da passare un po’ di spruzzino per levare il cerchietto della ventosa.

Inoltre, quando non servono più, possono essere tranquillamente rimosse senza utilizzare solventi o altro e non sono permanenti. Quindi se i bambini non sono in casa in macchina si possono togliere. Ad esempio questo modello permette di fare questa operazione senza grandi difficoltà ed è molto economico oltre che carinissimo.

Le camerette unisex?

Spesso sfogliando i vari account di Instagram e peggio ancora di Tik Tok di persone un po’ particolari mi trovo di fronte alle loro quanto meno discutibili idee per l’arredamento delle camerette dei pargoli, maschietti e femminucce che siano.

Il fatto è che nella maggior parte dei casi quello che mi trovo davanti è un delirio grafico piuttosto difficile da qualificare, perché in parole povere sono camere da incubo. Mi spiego un po’ meglio. Nella battaglia tra unisex e azzurre & confettino io mi trovo in una posizione piuttosto defilata.

Preferisco, infatti, non considerare interessante come soluzione quella di una camera piena di elementi pesantemente caratterizzanti, fiocchetti o supereroi appiccicati qua e là. Va bene che è una camera per bambini, va bene tutto quanto, ma quello che vedo senza neanche troppa fantasia è la manifestazione dei desideri noiosi di persone che non hanno avuto la cameretta dei loro sogni quando era il momento e che quindi cercano una soluzione per compensare questa ipotetica mancanza.

In sostanza la cameretta unisex non rientra tra le cose che consiglierei per l’arredo, anzi è probabilmente la più lontana delle soluzioni, almeno per quanto mi riguarda, ma neanche quei deliri che sembrano usciti dalla casa delle favole, perché risultano aggressivi nei confronti dei bambini e delle bambine.

Non venite fuori con discorsetti conservatori e progressisti, perché questo non è il campo. Io vi parlo proprio di buon gusto. Come si fa a pensare di riposare in una bomboniera o in mezzo a supereroi farlocchi stampati senza copyright che vi fissano saltando dalle pareti?

Quando arredate una cameretta va bene farlo in stile maschile o femminile, sfondate una porta aperta, però fatelo con gusto. Non create un incubo sensoriale traumatizzante per chi alla fine vorrebbe semplicemente fare un po’ a nanna.

Che poi vi piaccia lo stile moderno o quello classico è tutto un altro discorso, perché qua stiamo semplicemente parlando di buon gusto e le camerette sovraccariche e pacchiane sono cafone, inguardabili persino in foto.

Sono semplicemente l’espressione della volontà degli adulti che non ricordano quando erano piccoli e non del bisogno dei bambini. La cameretta deve essere un ambiente stimolante, pieno di angoli e punti in cui lasciar correre la fantasia e non un obbrobrio uscito dall’incubo di un disegnatore giapponese di anime ispirati a una visione distorta dell’occidente!